Strutture di accoglienza all’area naturalistica di ‘Vallevecchia’

 

 

 

 

 

PROGETTO PER LA COSTRUZIONE DI UN CASONE PER STRUTTURE RICETTIVE E IGIENICO SANITARIE PRESSO IL PARCHEGGIO DELLA SPIAGGIA DI VALLEVECCHIA

Caorle (Ve)

Progetto 2002 – fine lavori 2006

L’ambito di riferimento del progetto è il comprensorio di Vallevecchia inteso come il bacino di bonifica delimitato a sud dal litorale sabbioso caratterizzato da dune imboschite. Vallevecchia si colloca come un’area nodale rispetto al complesso lagunare di Caorle e Bibione. L’importanza ambientale di questo territorio è confermata anche dalla proposta regionale di riperimetrazione dell’attuale ZPS, attualmente limitata al solo litorale di Vallevecchia, a tutto l’ambito lagunare. Vallevecchia ha una superficie complessiva di circa 900 ha di cui circa 400 sono adibiti ad uso agricolo; la rimanente porzione è caratterizzata da vegetazione forestale (pineta su dune e boschi planiziali litoranei di nuova formazione), praterie umide ed aride, zone umide con fragmiteto e tifeto.

Dal 1994 il territorio di Vallevecchia di proprietà regionale, gestito da Veneto Agricoltura, è oggetto di un importante programma di riqualificazione ambientale volto a integrare gli aspetti naturali con le attività agricole e con la gestione sostenibile del turismo naturalistico.

Gli interventi previsti nel progetto interesseranno prevalentemente la zona prossima all’area di sosta a ridosso della pineta. Si interverrà con la realizzazione di una struttura a casone adibita a punto informazioni e servizi al pubblico, opera che si integra alle azioni di sostegno al turismo sostenibile.

Il contesto paesaggistico

L’area oggetto dell’intervento proposto ha una storia geologica particolare.

Si tratta, infatti, di un ambito lagunare di recente bonifica. Questo territorio è il risultato della costruzione di un litorale sabbioso, garantito dagli apporti del Tagliamento e poi consolidato dalla vegetazione dunale e retrodunale, e di un fenomeno d’ingressione marina in epoca altomedievale.

Tutto l’ampio settore della laguna di Caorle era quasi spopolato, l’unica eccezione era garantita dai casoni dei pescatori costruiti su dossi fluviali o su isole semi-artificiali (motte) destinate alle attività di pesca in valle aperta.

Ad un ambiente così variabile nelle sue fasi evolutive corrisponde un suolo altrettanto variabile, al punto che, all’interno di un sedime di poche centinaia di metri quadrati, le differenze di portata, seppure tutte modeste, rischiano di compromettere la stabilità dell’opera.

Per questo motivo è stata scelta una soluzione di “superficie”, cioè l’edificio prevede ampie fondazioni a platea che si verranno a collocare negli strati più solidi, quelli drenati, permettendo all’edificio di distribuire gli sforzi in modo omogeneo.

Il progetto

Il progetto prevede la sistemazione paesaggistica della testa del parcheggio esistente attraverso lo scavo di una sorta di penisola, come punto di contatto tra il parcheggio e il fosso di scolo, su cui collocare, parallelamente alla strada che porta alla pineta, l’edificio di progetto.

La penisola serve a separare il casone dalla terraferma, a restringere la sezione di accesso al parcheggio per consentire il controllo dei flussi in entrata e uscita e a realizzare un percorso che unisca il parcheggio stesso all’accesso pedonale alla pineta proprio attraverso i servizi proposti. Tutt’intorno alla piattaforma di terra così creata che ospiterà l’edificio e le docce all’aperto, si prevede lo scavo di un canale attraversabile solo mediante una passerella pedonale, in asse con il casone stesso, rivolta verso il lato del mare.

Attraverso la realizzazione dei due rami di canale di acqua stagnante che abbracciano la penisola si viene a creare una zona paesaggistica a canneto permanente che circonda il casone stesso.

Il canneto proposto cambia colore nel corso delle stagioni fino a giungere, in inverno, a formare un tutt’uno visivo con il grigio del tetto di paglia del casone.

Il moto dell’acqua viene garantito lungo il fosso di scolo principale.

L’edificio riprende, seppur in chiave moderna, le forme e le tecniche del casone tipico delle valli da pesca della zona; la forma è data da una pianta rettangolare di circa 9 x 17 metri, chiusa da una struttura in legno portante a carena di nave rovesciata e coperta da una struttura a travi di legno su cui poggia un manto di copertura in canne palustri.

All’interno l’edificio si divide in due zone distinte e non comunicanti tra loro: da un lato (a sud) i servizi igienici di uso pubblico, dall’altro (verso nord) il locale a doppia altezza adibito a servizi ricettivi e bar dal quale, tramite un disimpegno, si accede al servizio per il personale del bar, al magazzino ed allo spogliatoio posto al primo piano. Tale piano si affaccia sul locale stesso lasciando a vista la struttura di copertura intermedia che fornisce la coibentazione e l’isolamento dagli agenti atmosferici rispetto al manto di copertura in canne palustri.

Tra il manto di copertura in sfalci di canne palustri e la struttura in legno lamellare con il pacchetto di coibentazione termica, si viene a creare un cavedio ispezionabile dal personale, nel quale trovano alloggio gli impianti e i condotti necessari alla vita del fabbricato.

La parte ricettiva e quella servizi del piano terreno hanno due accessi separati lungo i lati corti dell’edificio, consentendo l’utilizzo di ogni funzione in modo indipendente rimanendo comunque integrati nella loro fruizione. Infatti il bar usufruirà dei servizi pur avendo questi un accesso esterno allo stesso.

L’edificio riprende, seppur in chiave moderna, le forme e le tecniche del casone tipico delle valli da pesca della zona; la forma è data da una pianta rettangolare di circa 9 x 17 metri, chiusa da una struttura in legno portante a carena di nave rovesciata e coperta da una struttura a travi di legno su cui poggia un manto di copertura in canne palustri.

All’interno l’edificio si divide in due zone distinte e non comunicanti tra loro: da un lato (a sud) i servizi igienici di uso pubblico, dall’altro (verso nord) il locale a doppia altezza adibito a servizi ricettivi e bar dal quale, tramite un disimpegno, si accede al servizio per il personale e al magazzino posto al primo piano. Tale piano si affaccia sul locale stesso lasciando a vista la struttura di copertura intermedia che fornisce la coibentazione e l’isolamento dagli agenti atmosferici rispetto al manto di copertura in canne palustri.

Tra il manto di copertura in sfalci di canne palustri e la struttura in legno lamellare con il pacchetto di coibentazione termica, si viene a creare un cavedio ispezionabile dal personale, nel quale trovano alloggio gli impianti e i condotti necessari alla vita del fabbricato.

La parte ricettiva e quella servizi del piano terreno hanno due accessi separati lungo i lati corti dell’edificio, consentendo l’utilizzo di ogni funzione in modo indipendente rimanendo comunque integrati nella loro fruizione. Infatti la sala pluriuso usufruirà dei servizi pur avendo questi un accesso esterno allo stesso